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Desidero, desidero, desidero la PACE

“Non dobbiamo permettere che i grandi facciano i bambini che giocano alla guerra.” è Antony che si esprime così in questo video, un alunno di quarta che chiede il perché, chiede di parlare della guerra, di capire. Scopre che il re è nudo ed è un re pericoloso.

Sul tema guerra - in classe - le conversazioni si istruiscono autonomamente, gli argomenti spaziano in diverse direzioni e non è facile moderare le discussioni, senza correre il rischio di entrare in ambiti estremamente complessi. Una cosa è certa: i bambini capiscono tantissimi aspetti della realtà, forse molto più dei grandi. Loro hanno un forte senso della giustizia, della correttezza, di come si sta insieme. Comprendono che se le famiglie di alcuni loro compagni hanno scelto l’Italia per trovare lavoro, se una maglietta proviene dalla Cina, se un computer è stato costruito in Giappone… il mondo è piccolo e interconnesso. Tutti siamo legati e la guerra  è un problema che ci riguarda, ci riguarda più che mai.

L’articolo 11 della Costituzione dice che l’Italia  ripudia la guerra e promuove la pace e l’educazione alla pace. Questo principio, che i bambini studiano in Educazione Civica, è per loro di immediata comprensione. Capiscono che la guerra equivale all’uccisione di tantissime persone e in classe è un argomento che non si può evitare. I bambini sono in grado di affrontare grandi temi a qualsiasi età, ma farlo insieme è molto meglio. Insieme hanno la possibilità di scrivere, leggere, ragionare, discutere, di non affrontare da soli  immagini dure e frammenti di narrazioni che i TG divulgano. Insieme possono affrontare le loro ansie e i loro  timori.

Questo video è l’ascolto attento che dà valore ai  pensieri di un gruppo di bambini. Che individua aspetti inediti della realtà, trasforma le bombe in semi di pace, come dice Youssef. “... bombe di semi di fiori”. Dimostra che i bambini si sentono dentro la storia. Questo è un humus che fa germinare pensieri e sostiene il desiderio che è necessario cambiare la storia, perché la guerra spaventa.

“Io vi confesso una cosa, ho paura della guerra.” dice Elena. La guerra è la maniera più cruda di manifestare ai bambini la follia degli adulti, che incapaci di tranquillizzarli li spaventano: un vero tradimento. I pensieri espressi in questo video sono l’esito di un testo collettivo. Scrivere insieme è curativo oltre che stimolante; è una pratica che abitua all’ascolto reciproco e alla mediazione e dà contezza ai bambini della complessità della guerra. Le arti ci aiutano ad affrontare questo argomento: la letteratura, la musica, la pittura, le improvvisazioni teatrali… però è necessario fermarsi, procedere con lentezza, dare il tempo a tutti di esprimersi, utilizzando i linguaggi più consoni alla propria sensibilità.

Gianni Rodari è una costante e inesauribile risorsa. Durante la marcia cittadina contro la guerra, Marco, Maira e Salvatore L. hanno recitato Promemoria e La luna di Kiev. Questi due testi ci hanno permesso di ragionare e capire insieme.  Promemoria dice che ci sono cose da non fare mai, per esempio la guerra; La luna di Kiev ci informa che “la luna di Kiev e quella di Roma è sempre la stessa”, e che i suoi raggi viaggiano senza passaporto… Asrhpreet, alla fine del video dice “Io sono indiano e sono del Mondo. Il mondo deve essere il Paradiso”. E io faccio mio questo bel desiderio.

Dora Intini

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